Test Drive

Test drive: una Fiat 500c Anniversario alla Journalist Parade di Parco Valentino 2019

Grazie alla cortesia degli amici di Auto & Design, abbiamo partecipato alla Journalist Parade di Parco Valentino 2019, il Salone dell’Auto di Torino, con una vettura in test: la Fiat 500 Anniversario. Tante le sensazioni in merito a questa prova molto singolare, non ultimo il momento importante per Auto & Design, protagonista sia della mostra al Museo dell’Automobile di Torino sui 40 anni della rivista, sia dell’assegnazione del Car Design Award proprio al Castello del Valentino, nella prima giornata del Salone. C’è anche una questione filosofica: la vettura assegnata da FCA non è una supercar, né una top di gamma, ma una serie speciale nata nel 2017 per celebrare i 60 anni della 500, che in un certo senso oggi festeggia anche i 120 anni di Fiat. Così, la piccola 500 è risultata fra gli altri gioielli in esposizione all’interno del Castello e poi durante la parata serale una vettura più usuale tra tante celebrità costosissime e velocissime. Nel bene e nel male: se alcuni passavano oltre, attirati da fuoriserie di ben altro lignaggio, altri, soprattutto i bambini, si soffermavano su questa 500, economicamente più abbordabile (il listino del nuovo parla di 21.000 euro), e in grado di attirare l’attenzione, e raccontare storie.

La prima storia che ha da raccontare una 500 Anniversario è sicuramente il legame con il passato: basta osservare attentamente i dettagli esterni e interni per rilevare tante analogie con le 500 storiche di Dante Giacosa, nelle versioni più lussuose, realizzate anche dai «carrozzieri» italiani. Balzano all’occhio le numerose cromature, i cerchi in lega da 16” dal complesso stile retro, addirittura la ridefinizione del marchio Fiat, per renderlo più simile a quello degli anni ’60. La colorazione esterna di questa versione è l’Arancio Sicilia, che ha la particolarità di essere quasi cangiante in base alla luce, e che si sposa bene con le finiture bianche dei cerchi e dell’intero abitacolo. All’interno, spiccano i sedili grigio e panna parzialmente in pelle, con impunture arancioni, così come in bianco sono altri elementi interni, tra i quali volante, quadro strumenti, bocchette centrali, comandi dell’efficace clima monozona e fianchi delle porte, mentre la zona inferiore e superiore della plancia, compreso il tunnel con il cambio manuale 5 marce, sono in nero, e la parte centrale nel colore della carrozzeria. Complici le cromature, l’effetto è sempre quello di essere a bordo di una 500 storica, dalle finiture superiori e dalle dimensioni accresciute. Abitabilità e accessibilità sono quelle consuete di tutte le 500, con i due posti posteriori tutto sommato sfruttabili come in una coupé, e quelli anteriori comodi e ben configurabili -a parte la singolare discesa del sedile che non abbassa l’intera struttura, ma piega ad angolo seduta e schienale, risultando non sempre comodissima. La versione Cabrio, assimilabile alle primissime 500 con tetto in tela più ampio, accresce l’eleganza della vettura, e risulta pratica e divertente, potendo aprire e chiudere la capote anche parzialmente e in marcia; l’isolamento dall’esterno è buono, e l’impressione generale è di solidità. Infine, al bagagliaio si accede da un portello con apertura verso l’alto; le dimensioni sono più o meno quelle del baule della 500 con portellone, con minor praticità e la possibilità di ribaltare le sedute; il volume varia da 185 a 530 litri.

Altra storia da raccontare è certamente il suono: la nostra Anniversario era la Twinair da 85 CV, e la sonorità quindi è quella del caratteristico bicilindrico in linea, il più «500» di tutti. Confermiamo le nostre impressioni rilevate durante la prova della Twinair prima generazione: fatti salvi gli affinamenti delle nuove versioni, anche in termini di emissioni (Euro6 e 90 g/km di CO2 dichiarati), l’875 cc turbo benzina si rivela molto divertente, complice una bella propensione allo scatto, un telaio ben piazzato e freni opportunamente dimensionati. All’accensione, si notano il quadro digitale, che fornisce anche chiare indicazioni sulle modalità di guida, e lo schermo infotainment da 7” in grado di collegarsi molto rapidamente anche agli smartphone: dovendo fare un appunto, il sistema UConnect appare in alcune funzionalità un po’ lento, ad esempio nell’immissione degli indirizzi del navigatore. Una nota sui consumi: il computer di bordo indicava una media di poco più di 7 l/100 km, per un percorso di circa 2000 km compiuto anche dai altri colleghi stampa che ci hanno preceduti. Questo valore è più o meno anche quello medio istantaneo nella guida cittadina mantenendo la velocità del traffico torinese, e cercando di sfruttare un po’ il motore -le prestazioni dichiarate sono 0-100 in 11 secondi e 173 km/h di velocità massima; volendo risparmiare, c’è la modalità ECO che, almeno secondo il trip computer, riesce a far calare di quasi due litri per 100 km la media, a patto di non avere alcuna pretesa velocistica, perché il calo di prestazioni diventa molto evidente.

L’ultima storia è certamente la più interessante: il tracciato nel centro di Torino, allestito come un vero gran premio stradale, mentre gradualmente calavano le luci del sole. La Journalist Parade, così come tutte le altre parate organizzate nel contesto di Parco Valentino, sono una vera festa partecipata, con tantissimo pubblico di tutte le età, che ha dimostrato un certo entusiasmo: la parata non è assolutamente competitiva, ma il contesto è simile a quello di una gara in stile Mille Miglia, con passerelle, commissari di percorso con tanto di bandiere, e possibilità di effettuare brevi tratti in velocità. Certo, la nostra 500 partiva svantaggiata in tutto: le vetture precedenti erano supercar, a cominciare dalla Formula 1 Ferrari che fu di Michele Alboreto. C’è quindi chi ha salutato l’auto con ironia, ma anche con affetto. In realtà, in un percorso cittadino con manto in pietra, il telaio della 500 ha messo in luce tutte le sue caratteristiche positive, che ovviamente i colleghi con le versioni Abarth e Giannini hanno saputo far apprezzare ancora di più; aiuta non poco il peso contenuto in 1045 kg. Ce n’è abbastanza per divertirsi, a vettura completamente aperta, in un contesto di certo non usuale per una 500 «normale», ma che ricorda i tempi epici in cui le 500 a motore posteriore erano protagoniste in molte gare stradali e in circuito.

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