Design

Renault Morphoz concept, nuovo concetto di «crossover»

Sono i giorni della diffusione mondiale del nuovo Coronavirus che ha causato l’annullamento, annunciato lo scorso 21 febbraio 2020, del Salone di Ginevra. Un evento sicuramente eccezionale, ma causato da una situazione altrettanto eccezionale, e della quale si devono ancora valutare gli sviluppi, adottando le massime misure cautelative. Le case automobilistiche, per questo Salone, pensavano sicuramente di affrontare il futuro prossimo dell’automobile, anch’esso incerto ma carico di novità, e quindi di trasformazioni e nuove opportunità. Proponiamo, quindi, alcuni articoli su alcuni modelli innovativi o significativi che le case, avendo già preparato tutto il materiale stampa, avrebbero dovuto mostrare a Ginevra, ma che presenteranno solo virtualmente -forse anche questo un ulteriore segno dei tempi. La prima concept car è la Renault Morphoz.

Morphoz ha la radice della parola «forma», come il termine «metamorfosi», ed è questo il concetto base della concept car, che probabilmente è stato il sogno di molti bambini, ma anche di molti ingegneri dallo sguardo in avanti, nel passato anche remoto: un’auto che si accorcia o allunga a seconda delle necessità.

In sostanza, ci sono due modalità di utilizzo, corrispondenti ad altrettanti «versioni» della carrozzeria; la più piccola è la «City», che è lunga 4,40 metri, con un passo piuttosto lungo, 2,73 m, un’abitabilità da grande berlina, e la possibilità di alloggiare le batterie da 40 kWh di serie, efficienti ma anche economiche. Per identificarla, c’è una firma luminosa specifica con LED aggiuntivi, e uno stile da citycar compatta, dal cofano corto, gli scudi sagomati e gli sbalzi ridotti.

La seconda versione è invece la «Travel», più lunga di 40 cm arrivando così a 4,80 metri, e con passo di 2,93 metri: con questa trasformazione, possono essere integrate le batterie supplementari da 50 kWh, con capacità totale di 90 kWh, aumentando lo spazio per passeggeri e bagagli. Questa versione è più adatta per i lunghi viaggi, e anche la carrozzeria si adatta per ottenere una migliore aerodinamica.

Quello che colpisce della Renault Morphoz è il salto in avanti rispetto alle più recenti concept car Renault, ma anche alle ultime vetture di serie, che in certo senso amplificano lo stesso concetto di vettura muscolosa e immediatamente accattivante: la Morphoz sembra invece una raccolta di idee storiche Renault, per uno sguardo verso la mobilità del futuro. Alcuni esempi: la forma da monovolume, gli spigoli vivi con coda ampia e dallo stile personale come in alcune coraggiose ammiraglie del passato, le superfici arrotondate ma semplificate, anche per favorire la trasformazione.

Questo stesso sguardo verso la storia Renault per le esigenze e le tecnologie del futuro è riscontrabile anche negli interni, dove domina un giallo Renault con una finitura che fa tornare in mente vetture e prototipi della casa degli anni ’60-’70. La gestione dello spazio interno, invece, prende spunto dalle lezioni delle monovolume francesi, traslate nel contesto della guida assistita di livello 3: il conducente guarda sempre la strada, con una plancia moderna e luminosa basata sempre su un design spigoloso e su un volante-cloche by-wire, naturale conseguenza delle servoassistenze, ma con un maxi schermo avvolgente e variamente configurabile. I passeggeri, invece, grazie al sedile anteriore ruotante, possono essere seduti gli uni di fronte agli altri, e svolgere attività grazie allo schermo e alla consolle centrale trasversale; passando in modalità Travel, i passeggeri posteriori possono arretrare di più, grazie al maggior spazio a disposizione. L’altezza della vettura non è estrema, 1,55 m, per favorire l’aerodinamica, e i sedili non hanno una posizione troppo rialzata: siamo già oltre il concetto attuale di SUV-Crossover, nonostante le ruote di ampie dimensioni.

Prove tecniche anche per la futura piattaforma elettrica Cmf-Ev, mentre attualmente vengono presentate ZOE Riviera, Twingo ZE e gli ibridi E-Tech su Clio, Captur e Megane Sporter: nella Morphoz il motore elettrico è uno, con ricarica a induzione statica e dinamica, e il wi-fi 5G, al di dà della connettività web e della comunicazione di rete, è in grado di migliorarne l’autonomia ottimizzando percorsi e modalità di guida.