Visioni del domani, forme di oggi: alcune recenti novità tra concept car e produzione
Al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este 2025, svoltosi da 23 al 25 maggio sulle suggestive rive del Lago di Como, tre concept car hanno catturato l’attenzione: la BMW Concept Speedtop, una shooting-brake elegante che gioca con proporzioni audaci e dettagli artigianali, la Alfa Romeo 8C DoppiaCoda Zagato, icona da 4,7 litri con V8 aspirato da oltre 444 CV che unisce passato e modernità; la Lotus Theory 1, hypercar elettrica da 986 CV e 70 kWh, capace di uno 0‑100 km/h in meno di 2,5 secondi. Queste proposte hanno segnato la tendenza verso design sperimentali e propulsioni elettriche o ad alte prestazioni, rilanciando la creatività nelle carrozzerie da concorso e proponendo futuribili estetiche di produzione. Si tratta, come è evidente, di supercar in un contesto come Villa d’Este dedicato a vetture esclusive, ma colpiscono due elementi importanti: la scelta di assegnare alle coupé un importante ruolo di auto-immagine, e soprattutto l’attenzione verso forme alleggerite e molto aerodinamiche, le uniche in grado di assicurare le migliori performance non solo velocistiche, ma anche di efficienza complessiva, consumi o autonomia inclusi.
Passando dalle concept car alle vetture di serie, il mondo automobilistico ha lanciato tra fine maggio e metà giugno molti modelli, in arrivo anche nel nostro mercato: le idee futuribili si concretizzano in auto dai grandi volumi. Tra le novità, c’è innanzi tutto la nuova Nissan Leaf che abbandona l’identità da hatchback per trasformarsi in una fastback alta, con linee scolpite, cofano inclinato, fari sottili a LED e look robusto. La batteria è passata da 60 a 75 kWh, l’autonomia secondo ciclo WLTP arriva a circa 375 miglia (oltre 600 km), e sotto al cofano un motore da circa 214 CV le permette scatti da 0 a 100 km/h in meno di 8 secondi. E’ un modello importante per il futuro di Nissan, perché la Leaf è stata una delle vetture full electric più apprezzate nel mondo, soprattutto prima dell’arrivo di Tesla, e il cambio di design ha un riscontro immediato sugli aspetti tecnologici, a cominciare appunto dall’aerodinamica più curata. Inoltre, questo cambio di forma e dimensioni serve a mantenere la Leaf competitiva nel panorama dominato da crossover elettrici come la Kia EV3 e Volkswagen ID.4.
Altra protagonista è la nuova generazione della Audi Q3, caratterizzata da un frontale più alto, single frame molto più grande e fari sottili, doppia fascia ottica, calandra ridisegnata e gruppi ottici posteriori con la linea di luce ormai tipica della nuove Audi. Tecnicamente conferma la piattaforma MQB Evo ma aggiorna i propulsori con mild‑hybrid 48V e plug-in hybrid fino a circa 300 CV. Il valore aggiunto è nell’aspetto più moderno e sportivo, pensato per difendere la leadership nel segmento premium, ma anche nell’evoluzione funzionale degli interni: spiccano i nuovi gruppi ottici con tecnologia LED avanzata, dotati di animazioni dinamiche e personalizzazione luminosa, e le nuove leve multifunzione al volante, più sottili e sviluppate in orizzontale, che richiamano un’impostazione già utilizzata in passato e oggi reinterpretata in chiave moderna con materiali più curati e miglior ergonomia. In questo senso, in passato i “satelliti” scomparvero sia per esigenze di condivisione in fase produttiva, sia per avere più o meno le stesse funzioni nel solito posto, riducendo i tempi di apprendimento -ma con gli attuali sistemi informatici di bordo tutto questo ha cambiato significato. La realizzazione di nuovi comandi richiede solidità costruttiva, e in questo Audi difficilmente sbaglia, ma anche chiarezza dei comandi, con minime possibilità di errore: qui saranno gli utenti a fornire il corretto feedback.
In casa italiana la Lancia Ypsilon fa rivivere la famosa sigla HF, nata originariamente per individuare i possessori di un modello Lancia da più anni, e poi storicamente collegata ai modelli racing. La Lancia Ypsilon HF è sportiva in ogni dettaglio: frontale aggressivo, fari circolari, body kit, carreggiata ampliata e assetto ribassato, con motore elettrico da ben 280 CV e batteria da circa 54 kWh, con scatto da 0 a 100 km/h in 5,8 secondi. È previsto anche il ritorno nei rally con la Ypsilon Rally 4 HF, spinta da un turbo 1.2 litri da 212 CV. Accanto a questa versione, il marchio presenta anche la nuova Ypsilon HF Line, una variante di allestimento che non modifica la meccanica ma adotta tratti distintivi ispirati al modello sportivo, come loghi HF, finiture rosse, cerchi dedicati e alcuni elementi estetici più grintosi, per soddisfare il desiderio di sportività anche nelle motorizzazioni standard. Difficile capire se la scelta della motorizzazione dalla potenza più che adeguata ma solo elettrica per la top di gamma sportiva sia corretta -in Abarth sembra possa esserci una parziale ritrattazione, ad esempio; tuttavia per la piccola di casa, sono anni che si attende la versione sportiva, di fatto sempre progettata ma mai entrata in produzione, e in generale il ritorno nei rally del marchio non può che essere una buona notizia.
A proposito di Lancia, il prossimo modello sarà la grande Gamma, ma al momento c’è il lancio della versione di serie della DS N°8, che in qualche modo ce la suggerisce: si tratta infatti della prima DS costruita in Italia a Melfi. Basata sulla piattaforma STLA Medium del gruppo Stellantis, propone tre varianti: due a trazione anteriore da 230 e 245 CV (quest’ultima Long Range con batteria da 97 kWh) e una versione AWD da 350 CV e autonomia fino a 750 km WLTP. Il design riprende il concept Aero Sport Lounge con profilo fastback, luci anteriori Pixel LED e firma posteriore 3D, mentre l’interno adotta materiali sostenibili come pelle conciata con estratti vegetali, schermi digitali da 16 pollici e tecnologia avanzata per assistenza alla guida e comfort. Possiamo immaginarci la futura Lancia Gamma, che avrà anche versioni termiche, immaginando dettagli del linguaggio del marchio italiano sulla base di questa DS: il nuovo CEO di Stellantis Antonio Filosa parte da qui per ridefinire il ruolo dei diversi marchi, nel mutato contesto politico-commerciale europeo rispetto a poco tempo fa.
Rimanendo in Francia, c’è la Alpine A390, concept evoluta in modello di serie: primo SUV elettrico del marchio francese, presentato nel maggio 2025 come secondo modello a zero emissioni dopo la compatta A290 -versione sportiva e meglio rifinita della Renault 5. Basata sulla piattaforma AmpR Medium, la A390 propone una configurazione a trazione integrale con uno o tre motori elettrici, fino a 470 CV nella versione GTS e 555 km di autonomia WLTP grazie a una batteria da 89 kWh. Il design fastback riprende le linee del concept A390_β, con fari triangolari “Cosmic Dust” e aerodinamica attiva, mentre l’interno è dominato da materiali premium, display da 12” e un volante ispirato alla F1 con funzione “overtake”. Una delle ultime idee di Luca De Meo, prima dell’abbandono dell’incarico di CEO della casa francese, è stato proprio di far rinascere il marchio, che ha oggi una gamma di tre modelli, che aumenteranno nel prossimo futuro, e che unirà la tradizione sportiva a quella di brand premium europeo del gruppo.
Il confronto tra le audaci idee dei concept car esclusive viste al Villa d’Este e le soluzioni che ora stanno concretamente arrivando sul mercato rivela analogie sorprendenti e marcate differenze. Da un lato, le concept come la BMW Speedtop, l’Alfa Romeo 8C Zagato e la Lotus Theory 1 hanno proposto soluzioni estetiche e di propulsione spesso estreme, con forti accenti artigianali, volumi sperimentali e potenze elettriche o ibride da oltre 900 CV, tracciando un futuro automobilistico spettacolare e visionario. Dall’altro, nei modelli di serie, assistiamo a una traslazione più misurata ed equilibrata di queste idee: la nuova Nissan Leaf adotta linee da crossover robusto ma con una potenza accessibile, la Q3 implementa tecnologia LED adattiva e design pulito senza stravolgere l’identità premium, mentre la Ypsilon HF esercita un richiamo alla sportività storica, ma resta nella dimensione urbana. Questa dualità – visionarietà da show e concretezza da strada – racconta come l’industria stia reagendo agli interrogativi sui tempi della transizione elettrica in Europa: da un lato, la normativa UE fissa scadenze rigide come il divieto alle vendite di auto termiche dal 2035, ma paralizza la supply chain a causa della pressione politica ed economica; dall’altro, vediamo che i costruttori bilanciano investimenti aggressivi in EV con continui affinamenti tecnologici sui modelli a combustione e ibridi, e cercano forme stilistiche evolute e più efficienti, ma non rivoluzionarie, e sempre guardando alle vetture “alte” come alla tipologia preferita dai clienti.







