Test Drive

Test Drive: Renault Espace E-Hybrid 7 posti, la nuova dimensione dell’ammiraglia

Oggi il test drive di Virtualcar.it (tag #VCarTestDrive) ha come protagonista l’ultima generazione della Renault Espace, vettura che ha due ardui compiti: sostituire un modello iconico nella storia della Renault, a listino da sei generazioni, ed essere, di fatto, l’attuale ammiraglia del marchio. La versione provata nel nostro consueto long test d’uso quotidiano è stata l’E-Tech Full Hybrid da 200 CV, con l’accattivante allestimento Esprit Alpine, che aggiunge un tocco sportivo grazie all’utilizzo di materiali come l’alcantara e impunture blu che richiamano i colori della bandiera francese, oltre a finiture estetiche e colorazioni speciali, che si sposano bene con la tinta esterna Blu notturno e la tonalità interna armony black. E’ evidente che, nell’ottica attuale di Renault, ci siano legami con altri modelli come l’Austral, e che ci si sia spostati più verso un modello SUV-Crossover a ruote alte, con i grandi cerchi da 20″, piuttosto che una classica monovolume dalle forme esterne regolari per ottimizzare lo spazio interno.

In ogni caso, il modello testato è dotato di sette posti, offrendo un’abitabilità interna notevole: c’è abbondanza di spazio in ogni fila di sedili, inclusa quella dei due posti più in fondo, dove persone alte fino a 1,70 m possono viaggiare comodamente anche su tragitti medi e lunghi, con un minimo di spirito di adattamento. L’abitacolo è dotato di un grande schermo con quattro modalità di visualizzazione, tra cui una che mostra la posizione e il movimento delle auto vicine, disegnate in forma schematica ma efficace, perché aiuta anche a capire come “vedono” i sensori dell’auto. È degna di nota anche l’abbondanza di portabicchieri e prese USB-C, disponibili anche nell’ultima fila: pur senza soluzioni particolarmente innovative, che si trovavano nelle monovolume del passato, tuttavia è rimasta l’attenzione per tutti coloro che viaggiano in auto.

Le telecamere permettono di compensare alcuni limiti di visibilità, come il lunotto posteriore molto sottile o i grandi specchietti laterali che oscurano in parte la visuale se non si guida stando molto in alto; certamente vengono in aiuto le telecamere che simulano la visione dall’alto, anche con vista 3D a 360°, in aggiunta al sistema di parcheggio automatico, a pettine o parallelo al marciapiede. Nota estremamente positiva per il sistema LED matrix che in modalità automatica accende le luci corrette per non abbagliare gli altri veicoli, ma consentire sempre la massima luminosità possibile, anche lateralmente.

Le prime due file di posti a sedere offrono un’atmosfera spaziosa e luminosa: merito anche del tetto panoramico in vetro, non apribile ma che copre quasi l’intera superficie superiore del veicolo, rendendo l’abitacolo arioso e mai claustrofobico, e trattato in modo da proteggere da eccessiva irradiazione solare. Nella nostra versione solo il sedile del guidatore disponeva di massaggio, nella zona centrale, mentre sedili anteriore e volante sono riscaldati; ci sono comunque varie opzioni, tra cui l’head-up display. Se i sedili posteriori nell’ultima fila non vengono adoperati, il bagagliaio da 581 litri è davvero grande, nonostante lo spazio occupato dalle batterie e le dimensioni inferiori della vettura rispetto all’Espace precedente -da 486 cm a 472 cm, con passo ridotto da 288 cm a 274 cm.

La plancia include una varietà di controlli che permettono di agire su tasti per alcune principali funzioni, e che includono il sistema multimediale completamente integrato con Google/Android, offrendo vantaggi e svantaggi associati a questo sistema.

Su strada, questa Espace è confortevole e silenziosa, dotata di molteplici tecnologie, come il sistema 4Control che permette alle ruote posteriori di sterzare in direzione opposta a quelle anteriori fino a 50 km/h, facilitando le manovre urbane. A velocità superiori, le ruote posteriori dovrebbero sterzare in fase con quelle anteriori, ma nonostante numerosi test su autostrada e strada di campagna, non abbiamo potuto verificare questa funzionalità nello specifico indicatore sullo schermo, e per la verità neppure dal punto di vista dinamico, perché l’auto rimaneva sottosterzante: peso e lunghezza si fanno sicuramente sentire. Ricordiamo, invece, come altre 4Control grandi, come Laguna o Talisman, dessero l’impressione di viaggiare su una 4WD. Il sistema, comunque, è eccellente per la guida urbana e le manovre a bassa velocità, permettendo un’agilità notevole in rapporto alla lunghezza.

Nonostante le sue prestazioni generali elevatissime considerando i 200 CV a disposizione, l’Espace mostra i suoi limiti in condizioni di guida più aggressive, specialmente in curva, evidenziando una natura più incline alla tranquillità; la velocità massima è autolimitata a 180 km/h, secondo una tendenza sempre più diffusa tra le case automobilistiche: motivi di sicurezza, certo, ma forse anche un invito a non esagerare, anche in un’Autobahn senza limiti -eventualità da non escludere per una stradista per lunghi viaggi. Il sistema Multi Sense, azionabile dal pulsante nel volante, consente di avere quattro differenti modalità di guida, che corrispondono a quattro ambienti, con piccole possibilità di variare qualcosa rispetto alle impostazioni di fabbrica, come ad esempio i colori interni: Eco è la modalità più economica, Comfort quella “di base”, Sport migliora la reattività e la logica delle cambiate, indurendo anche un po’ lo sterzo, e Perso consente una personalizzazione più completa.

Il sistema ibrido, composto da due motori elettrici, uno anteriore e uno posteriore, ma sempre con trazione anteriore, funziona in modo efficiente, sebbene in alcune condizioni i consumi siano un po’ elevati: parlando di numeri, siamo riusciti a scendere da una media di 8,4 l/100 km a 6,9 l/100 km (valore dichiarato: 4,6 litri/100 km), guidando in modalità Eco e stando molto attenti all’uso di freno e acceleratore e all’entrata in funzione dei motori elettrici, ma senza molta possibilità di agire in alcune situazioni, come ad esempio in salita a qualsiasi velocità.

A questo proposito, il veicolo procede con i soli motori elettrici in modalità automatica, senza opzione per una selezione manuale dell’utilizzo “forzato” a emissioni zero; questo per il consumo è un problema, ad esempio, se si vuole sfruttare l’elettricità prima di una ricarica in discesa, perché quasi sempre si accende il motore termico. In compenso, l’Espace permette di viaggiare elettrica molto più spesso rispetto alle full hybrid di alcuni anni fa, che costringevano ad esempio a procedere a lenta velocità costante. La comodità nei viaggi, poi, migliora ulteriormente con il sistema di guida autonoma di Livello 2: tra i pregi gli ottimi indicatori nello schermo, che includono la visualizzazione della distanza tra le linee di corsia; tra i difetti, lo sganciamento immediato della modalità in presenza di curve strette o strade a carreggiata ridotta.

Il cambio Multimode specifico per questa motorizzazione, con sei marce di cui quattro legate al motore termico e due all’elettrico senza alcuna frizione di disaccoppiamento, non supporta l’utilizzo manuale sequenziale e potrebbe forse essere migliorato nella scelta dei rapporti, e nella velocità di reazione, sebbene risulti confortevole in una guida rilassata. La voce del piccolo motore a tre cilindri da 1,2 litri si sente sensibilmente di più quando va su di giri, e questo capita anche quando il sistema sceglie di mantenere a lungo rapporti corti. Inoltre, il sistema di frenata, seppure efficiente e dotato di ADAS per l’arresto di emergenza, richiede una certa forza per essere attivato efficacemente; utilissima per il risparmio, ma anche per l’aiuto nel rallentare l’auto, la possibilità di variare il sistema di recupero dell’energia in frenata a tre diversi livelli mediante le palette al volante.

In conclusione, l’Espace si è rivelata un’ottima compagna di viaggio, sfruttando bene gli spazi e integrando tecnologia avanzata con un’estetica accattivante e ricercata. Con le opzioni, il modello non supera i 50.000 euro, che possono scendere facilmente con le promozioni in corso: non male per una comoda ammiraglia. Al momento c’è solo questa motorizzazione nel nostro listino: vedremo in futuro se saranno affiancati altri modelli, ad esempio un’ibrida plug-in.

via | Sergio Chierici e Davide Chierici