Test Drive

Test drive: Dacia Jogger Extreme Limited Edition TCe 100 GPL ECO-G, sette posti di economia e praticità

Dopo la prova della Dacia Duster, ecco ancora un long test drive per un’altra popolare vettura della Casa rumena della galassia Renault: la Dacia Jogger in allestimento Extreme, con il motore bifuel TCe 100 GPL ECO-G e nella versione a 7 posti. Un altro passo avanti di di Dacia nella direzione del value for money, abbandonando lo stile della Lodgy, e abbracciando l’idea dell’originalità e dell’identità di marca, partendo dall’auto-immagine del marchio, la Duster. L’aspetto della Journey si avvicina quindi a quello di un SUV-Crossover, pur partendo da una generica impostazione da grande monovolume: lo si nota dai parafanghi sporgenti, dai profili neri inferiori, dallo spazio sopra le ruote che suggerisce la predisposizione al fuoristrada leggero. Ci sono anche le barre sul tetto, per questa versione Extreme caratterizzata da finiture specifiche, nella tinta Lichen Kaki che è il colore di lancio di tutta la nuova gamma Dacia.

Il nuovo logo e il rinnovato lettering danno, come per le altre vetture della Casa, un senso di modernità, con la finezza della scritta Xtreme creata combinando i segni grafici del marchio. Completano il quadro le luci diurne a LED dalla doppia Y, le luci posteriori verticali e avvolgenti a lato del portellone -che sembrano un po’ Volvo- e un aspetto che ricorda certe multispazio francesi del passato: il profilo superiore dei finestrini posteriori è sollevato, in corrispondenza delle sedute centrali e posteriori, per accrescere spazio e di luce, nonostante i vetri oscurati.

All’interno, la sensazione del “less is more” delle altre Dacia prosegue: sedili in bel tessuto resistente con impunture chiare, plastica totalmente rigida ma con buona goffratura e montaggio regolare, schermo sospeso simile a quello delle altre Dacia con allestimento analogo, bocchette dal disegno derivato dal nuovo logo, cornici metalliche di bocchette, comandi del clima automatico monozona, leva cambio e fianchi delle porte. C’è un bracciolo anteriore, non molto largo ma utile, e un porta telefono accanto allo schermo principale, ulteriore ampliamento di un sistema che può contare sull’integrazione -via cavo- con gli smartphone.

Un segno dell’impostazione semplice e intelligente dell’interno è dato dalle finiture di plancia e portiere: accanto alla plastica rigida, c’è una finitura morbida in tessuto, limitata ad una fascia orizzontale della plancia e al bracciolo delle portiere, l’unico punto che si può effettivamente «toccare». La strumentazione circolare analogica ricalca quella delle altre Dacia, con lo schermetto digitale monocromo al centro che propone informazioni sulla vettura e sulle percorrenze, compresi i consumi.

Punto di forza della Jogger è sicuramente la disponibilità dei sette posti: il divano posteriore è ribaltabile, così come le sono le due sedute posteriori, singolarmente ripiegabili o asportabili. E’ sicuramente un vantaggio per la gestione degli spazi interni, che consentono di trasportare molti passeggeri o bagagli, ma è anche da notare una caratteristica tipicamente Dacia: lo sblocco dei sedili avviene con operazioni del tutto naturali e semplici. Ne è un esempio il tavolino che si trova nello schienale dei sedili anteriori, e che la Casa in realtà raccomanda di utilizzare solo da fermi: per l’apertura, basta sollevarli e piegarli, senza ausilio di leve o pulsanti. Con tutte le sedute in posizione il bagagliaio è più che altro sfruttabile in altezza, mentre piegando anche una sola seduta -anche in questo caso basta spingere il sedile in avanti- si ottiene già parecchio spazio in più, come si nota anche dalle nostre foto; sedersi nella fila posteriore, ribaltando i sedili centrali, non è difficile, con qualche limite di spazio solo per le gambe, ma non in altezza.

Nella Jogger, insomma, ci si sente facilmente a casa, nonostante la presenza di tecnologie elettroniche attuali: tra queste, i sensori di prossimità attorno alla vettura, la telecamera posteriore, il sistema multimediale semplice anche nella grafica ma efficace, lo Start&Stop, il cruise control non adattivo controllato con i tasti al volante, il sistema di frenata attiva. La nostra vettura era dotata di sistema keyless, e di spie sugli specchietti per la segnalazione di ostacoli nell’angolo morto. Una nota sulle bocchette, che purtroppo non hanno un comando separato di chiusura, secondo l’uso corrente, ma vanno posizionate verso le estremità per bloccare le alette del flusso d’aria: il comando separato garantisce una migliore parzializzazione nella direzione desiderata, ed è comunque più efficace e istintivo.

Interessanti le doti stradali di questa Dacia, dotata del 1.0 benzina-GPL da 100 CV. Anche qui, come già nella Duster, c’è la possibilità di abilitare un saluto anche sonoro all’apertura delle porte, mentre le lancette rosse della strumentazione analogica tradizionale fanno un giro completo prima di collocarsi nella posizione corretta. Gli ingombri si percepiscono abbastanza bene, perché i parafanghi allargati alla fine sono piuttosto verticali; l’unico limite è dato dal cofano alto e squadrato, che nasconde un po’ gli ingombri anteriori, ma ci sono comunque i sensori. Da segnalare positivamente il diametro di sterzata, molto ridotto: tutto sommato l’ingombro da tenere di più sotto controllo è la lunghezza, come in una monovolume classica, visto che il vetro del lunotto verticale appare molto lontano.

Il cambio manuale a sei rapporti è facilmente manovrabile, e il suo utilizzo corretto è facilitato dall’indicatore di cambiata nella strumentazione; il motore ha un bel rumore da tre cilindri, tutto sommato piuttosto pieno, anche se la semplicità dell’insonorizzazione, con l’assenza ad esempio di calotte sul motore, fa filtrare un po’ il rumore nell’abitacolo; compensa in parte un impianto stereofonico ben progettato e acusticamente integrato con il contesto.

Sulle doti stradali, ci sono due considerazioni da fare. La prima è l’efficacia del sistema bifuel: promosso su tutta la linea. Il passaggio da un sistema di alimentazione all’altro avviene con un pulsante a sinistra della plancia: dopo un attimo di attesa, avviene la commutazione, di fatto senza accorgersi che qualcosa è cambiato, se non l’inversione degli indicatori di livello carburante nel computer di bordo. Quest’ultimo per l’alimentazione a GPL dà soltanto le indicazioni di consumo medio -attestato nella nostra prova attorno agli 8 litri/100 km, mentre per l’uso a benzina c’è quello medio -circa 6,1 l/100 km- e anche l’indicatore di consumo istantaneo. La sostanza è che un pieno di GPL è costato, alla pompa e con serbatoio quasi vuoto, meno di 25 euro; in teoria, con il GPL il motore va addirittura meglio quanto a prestazioni -anche se si tratta di piccole differenze- mentre il consumo peggiora, ma il costo alla pompa è decisamente conveniente. L’autonomia con 50 litri di benzina e 40 litri di GPL potrebbe teoricamente superare in totale i 1.100 km, con un’andatura tranquilla e regolare, e con la modalità ECO in azione, che agisce soprattutto sull’alimentazione.

L’altra considerazione, invece, riguarda le doti stradali, testate nel consueto tragitto La Spezia-Milano e viceversa, e nelle strade liguri e toscane, anche di campagna. La sensazione generale è di trovarci di fronte alla Duster precedente, rispetto a quella nuova: ci vuole un po’ di attenzione nelle traiettorie, ma soprattutto le sospensioni sono un po’ in difficoltà con certi tipi di fondo stradale, come avvallamenti improvvisi, asfalto sconnesso o caditoie, con il risultato di non risultare confortevoli come ci si aspetterebbe. Potrebbe dipendere in parte anche dalle gomme, che peraltro aiutano nella guida su terreni accidentati grazie alla spalla ampia; inoltre, ci sono differenze -e compromessi- tra la guida da soli, e quella con sette persone a bordo. Immaginiamo che la Jogger avrà uno step successivo di messa a punto, simile all’ultima Duster: comunque, non trattandosi di un’auto sportiva, nelle condizioni d’uso quotidiano la guida è tutto sommato facile e istintiva.

Imbattibile, invece, è il prezzo d’acquisto: il mercato non ha molto da offrire con 7 posti, un’immagine positiva e contemporanea, e 19.800 euro come listino di partenza, su un modello che non è alla base della gamma, e nemmeno al vertice. D’altra parte, il successo di vendite dimostra l’efficacia del progetto.

ModelloDacia Jogger Extreme Limited Edition TCe 100 GPL ECO-G 7 posti
Dimensioni4547 x 1784 x 1674
Bagagliaio7 posti 160 litri , 5 posti 696 litri, 2 posti 1.807 litri
Pneumatici205/60 R 16
ColoreLichen Kaki
InterniArmonia interna Nero Titanio, selleria specifica Extreme
AlimentazioneBenzina + GPL
Cambio6 marce meccanico
Potenza100 CV
Coppia max170 Nm
Velocità dichiarata175 km/h
0-100 km/h12,3 secondi
Consumo medio rilevato a fine test6,1 l/100 km
Prezzoda 19.800 euro