Mercato

Annuario ACI 2024: panoramica del mercato automobilistico italiano

L’Annuario Statistico dell’ACI per il 2024 ha rivelato che il mercato automobilistico italiano sta mostrando segni di ripresa, sebbene i numeri siano ancora lontani dai picchi del passato. Nel 2023, le nuove immatricolazioni hanno raggiunto il numero di circa 1,6 milioni, registrando un incremento del 18% rispetto al 2022. Questo recupero, però, non si avvicina ai livelli di circa 2 milioni di immatricolazioni osservati sia nel decennio d’oro del 2000-2010 che negli anni immediatamente pre-Covid del 2017-2019. Nonostante la crescita delle nuove immatricolazioni, la “domanda netta” di autovetture nel 2023 è stata di 600.000 unità, il livello più basso dal 2000, dovuto a un minor numero di radiazioni. Questo ha contribuito ad aumentare l’età media del parco circolante che ora si attesta a 12 anni e 10 mesi, incrementata di 4 mesi rispetto al 2022. Interessante notare che un quarto delle autovetture circolanti è classificato come Euro 0-3, indicando un parco veicoli datato e potenzialmente meno efficiente dal punto di vista ambientale.

Il settore delle auto usate ha visto un aumento del 7% nei passaggi di proprietà, con oltre 2,9 milioni di operazioni nel 2023. La maggior parte di questi scambi avviene all’interno della stessa regione di residenza, il che suggerisce una preferenza per le transazioni locali. La proporzione tra le auto usate vendute e le nuove immatricolazioni è stata di 1,84, segnando un calo rispetto al 2,04 del 2022, che riflette una maggiore inclinazione verso l’acquisto di nuovi veicoli.

Dal punto di vista economico, gli italiani hanno speso 159 miliardi di euro in auto nel 2023, un aumento del 7,9% rispetto all’anno precedente. Le principali voci di spesa sono state per l’acquisto e l’ammortamento delle auto (49 miliardi) e per i carburanti (42 miliardi), rappresentando insieme oltre il 57% della spesa totale. Il gettito fiscale dal settore ha segnato un aumento significativo del 16,1%, raggiungendo quasi i 69 miliardi di euro, con il carburante che continua a essere la maggiore fonte di entrate fiscali. Nel complesso, questi dati mostrano un settore in lenta ma progressiva ripresa, pur mantenendo alcune sfide strutturali come l’invecchiamento del parco auto e le pressioni economiche crescenti.