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Alfa Romeo 33 Stradale 2023, sportiva contemporanea con stile del passato

Così come avevano già fatto altri marchi, a cominciare da Lamborghini, anche Alfa Romeo sceglie un modello del proprio passato, la storia Alfa Romeo 33 Stradale disegnata da Franco Scaglione, per una riedizione in chiave moderna, e in serie limitatissima, già tutta venduta. Una scelta che può fare discutere, ma che tutto sommato è figlia dei nostri tempi di passaggio: a maggior ragione per un brand come Alfa Romeo, che si appresta ad essere ridefinito completamente nell’era Stellantis, e senza dover ricorrere all’ennesimo super-SUV. C’è anche il debutto della motorizzazione elettrica, che si sposa con gli altrettanto discussi restomod, ma che per lo meno in questo caso è applicato su un modello del tutto nuovo, anche se ispirato a una delle più belle Alfa Romeo del passato.

Le informazioni sulla nuova Alfa Romeo 33 Stradale

Questi i dati ufficiali. Alfa Romeo 33 Stradale rappresenta un tributo all’originale modello del 1967, con un design che richiama eleganza e potenza. L’auto incarna la «bellezza necessaria» attraverso forme muscolose e sinuose, senza eccedere nei dettagli. La nuova Alfa Romeo 33 Stradale offre due opzioni di propulsione: un motore V6 da oltre 620 CV o un powertrain elettrico da 750 CV e un’autonomia di 450 km secondo il ciclo WLTP: questo rappresenta il primo passo della casa automobilistica nel mondo delle vetture a batteria. Gli interni sono progettati per massimizzare il piacere di guida, eliminando elementi superflui. Il volante, privo di pulsanti aggiuntivi, si abbina alle palette in alluminio per il cambio a 8 rapporti. Materiali come fibra di carbonio, Alcantara e pelle Poltrona Frau adornano gli interni, con un design che richiama la 33 Stradale originale.

La meccanica della nuova 33 Stradale si basa sulla Maserati MC20, con telaio ad H in alluminio e monoscocca in fibra di carbonio, garantendo leggerezza e ottimizzazione del baricentro. Sospensioni a doppio braccio, ammortizzatori attivi, sterzo semi-virtuale e impianto frenante by-wire con dischi carboceramici Brembo ne definiscono le prestazioni. La vettura offre modalità di guida Strada e Pista per massimizzare comfort e prestazioni.

La produzione è artigianale, con la Bottega creata per realizzare i desideri dei 33 clienti che hanno ordinato le unità prodotte in collaborazione con la Touring Superleggera. La consegna della prima vettura è prevista per dicembre 2024.

L’analisi del design

Il prototipo è stato presentato dal vivo alla stampa, e il prossimo 3 settembre 2023 sarà in esposizione al Museo Alfa Romeo di Arese; è interessante però dare uno sguardo anche ai bozzetti di stile, che illustrano le principali linee guida del design. La vista frontale si stacca definitivamente dagli schemi di questi ultimi anni, caratterizzati dal trilobo evidente e dallo scudo molto grande: qui, ispirandosi all’iconica carrozzeria di Scaglione, si ripropone l’originaria fessura con il piccolo triangolo al centro. Le novità sono due: i due stemmi «milanesi» in tutta evidenza e la modernità dell’illuminazione a LED.

La stessa cosa vale per i fari anteriori, che ricordano con tecnologia contemporanea il faro carenato delle auto da corsa degli anni ’60, che permetteva di mantenere ottiche tradizionali senza interrompere la superficie aerodinamica del parafango. Quest’ultimo mantiene il caratteristitico «muscolo» originario, ripetuto anche sulle ruote posteriori, ma sfumando più dolcemente sul cofano anteriore, dove sotto il parabrezza domina il motivo dello scudo Alfa Romeo: l’idea del trilobo è quindi spostata in alto.

Una caratteristica che non poteva non essere riproposta è la porta a elitra, figlia di un periodo di auto sportive particolarmente basse che necessitavano, per l’accesso agevole, di occupare una parte del tetto senza perdere rigidità; lateralmente l’effetto «butterfly» è ripetuto dall’incernieratura simmetrica dei cofani anteriore e posteriore.

Nella vista laterale, dimensioni telaistiche a parte, sono stati conservati molti aspetti della 33 originaria, aggiornati con le tecnologie più recenti. Le ruote, ad esempio, permettono gomme ribassate e con carreggiate più ampie rispetto al passato; anche la fiancata si ferma poco sotto la metà delle ruote, con la differenza che ora prosegue inferiormente con le «minigonne» scure, e viene conservata la presa d’aria dietro la porta, l’impianto generale della superficie vetrata curva, il lunotto fastback e soprattutto la caratteristica coda tronca, dalla chiara funzione aerodinamica. La principale differenza nelle propozioni tra le parti è nell’ampliamento delle porte, che spostano un po’ in avanti il parabrezza: la tecnologie evolve, così come le norme di sicurezza, e ci sono ovviamente i vincoli del pianale Maserati, molto più grande.

Particolare la coda: le storiche griglie nere che avvolgevano la fiancata sono state sostituite da un più moderno elemento tridimensionale nero che termina nell’anello LED delle luci, ma al tempo stesso è incastonato in uno sfogo d’aria. La coda tronca alta del modello originario, con la zona inferiore con meccanica a vista e quattro scarichi in evidenza, è invece stata risolta sagomando l’ala superiore, che contiene la scritta Alfa Romeo, e scavando la parte inferiore, con la targa quasi sospesa e con l’attuale scivolo aerodinamico in carbonio full black che contiene gli scarichi. Il parabrezza quasi orizzontale, che è stato uno spunto per molte altre Alfa Romeo del recente passato, si allunga di più verso la coda, e contiene anch’esso l’elemento trianvolare iconico. Nella vista dall’altro, la finestratura aeronautica si sposa con il movimento sensuale della fiancata, che si stringe al centro, e con l’interruzione dei volumi con la coda tronca: difficile trovare un punto di osservazione in cui questo dinamismo non venga esaltato. Ora attendiamo gli sviluppi del design nei modelli del prossimo futuro di Alfa Romeo.