Touring Superleggera: memoria di un’eccellenza artigiana tra storia e innovazione
Nel terzo incontro del 2025 promosso dal Centro Culturale Franzoni Auto – Divisione Classic, si è tenuta a Brescia una conferenza con Giovanni Bianchi Anderloni, figura centrale nella storia della Carrozzeria Touring Superleggera e nipote del fondatore Carlo Felice. L’occasione ha rappresentato un momento speciale, non solo per l’approfondimento tecnico e storico sulle vetture create dall’atelier milanese, ma anche perché è stata l’ultima uscita pubblica di Anderloni, che ha deciso di ritirarsi dalla scena. L’incontro ha saputo coniugare la narrazione biografica con l’esposizione diretta di due modelli d’epoca emblematici come l’Alfa Romeo 1900 C SS e la Maserati 3500 GT, esemplari che portano ancora il segno della cura e dell’ingegno della carrozzeria.
Il racconto non si è limitato a tracciare una cronologia degli eventi, ma ha seguito un filo che intreccia le tappe salienti dell’azienda con l’evoluzione delle tecniche costruttive e dei materiali. Dal ricordo del nonno appassionato di ingegneria, con legami familiari anche con la famiglia Agnelli, fino alla definizione del metodo “Superleggera” – basato su un telaio a tubi d’acciaio rivestiti da pannelli in alluminio – si è delineata la visione di un’impresa che ha saputo innovare e sperimentare, in dialogo costante con le grandi case automobilistiche italiane ed estere. Non sono mancati riferimenti alla partecipazione delle vetture Touring a gare e Concorsi d’Eleganza, con successi che ne hanno accresciuto il prestigio, né aneddoti sulla scelta di nomi particolari e suggestivi, come quello della berlina “Soffio di Satana”, realizzata per Gabriele D’Annunzio.
Molte figure di rilievo del Novecento sono state clienti della Touring: da Mussolini al principe Halim, dallo Scià di Persia a Stirling Moss. Altrettanto significativi i rapporti con Alfa Romeo, Lancia, Maserati e persino con Ferrari nei primi anni, quando Enzo Ferrari correva per il Biscione. L’azienda affrontò con spirito pionieristico anche la produzione aeronautica durante la Seconda guerra mondiale, trovandosi poi costretta a cambiare il proprio nome in “Turinga” per adeguarsi alla normativa sull’italianizzazione dei termini stranieri. Dopo la morte improvvisa di Carlo Felice, la direzione passò al figlio, che portò avanti il lavoro con nuove proposte fino agli anni Sessanta, quando la pressione commerciale e le scelte di alcune grandi case, come la Fiat con il progetto 124 Spider affidato a Pininfarina, portarono al declino della Touring.
La conferenza ha illustrato anche gli ultimi tentativi dell’azienda di rimanere attiva, come la collaborazione con Aston Martin – dalla quale nacque la celebre DB5, auto simbolo di James Bond – e l’ideazione di progetti come la Disco Volante e la Maserati 3500 GT, vetture entrate nella memoria storica dell’automobilismo. Tuttavia, difficoltà economiche e la perdita di alcuni contratti chiave segnarono la fine dell’attività originale nel 1972, aggravata dall’incendio doloso che distrusse gli archivi storici. Touring esiste ancora oggi con una nuova gestione, producendo su richiesta esemplari unici, ma il suo ruolo di riferimento nel panorama del design automobilistico artigianale rimane legato a una stagione irripetibile della storia italiana, che l’incontro bresciano ha voluto testimoniare e conservare nella memoria collettiva.
Via | Carlo Carugati
Fotografie messe a disposizione dalla Famiglia Bianchi Anderloni (c)
























































































































