Design

Ford Focus 2018: nuovo design e nuove tecnologie a 20 anni dalla prima serie

New Edge e Kinetic design nelle diverse declinazioni sono gli stili presentati da Ford negli ultimi anni, e una delle protagoniste del linguaggio di design è stata proprio la Focus, presente da vent’anni nel combattuto segmento C a cui appartiene la Golf insieme a tanti altri modelli, europei e non. La nuova generazione della Focus mantiene la forma della due volumi con portellone, ma cambia ora decisamente la propria estetica, definita «human-centric», in un progetto totalmente nuovo nato sotto la guida di Amko Leenarts, responsabile del design di Ford Europa.
Se ricordiamo i volumi definiti e le linee decise e correlate in modo netto e originale della prima Focus, dal lunotto posteriore spiovente come in una coupé, ora ci troviamo invece di fronte ad una muscolosa hatchback, con portellone quasi verticale, ma con un gioco di pieni e vuoti e una tensione di linee mai visti in precedenza. Tutto parte dalla calandra sporgente, già ben definita nella ultime Ford a cominciare dalla nuova Fiesta, dalla quale si muovono i fari sottili e avvolgenti, un lungo cofano dalle nervature marcate, e un abitacolo più arretrato che insieme ai parafanghi sporgenti contribuisce al dinamismo complessivo. La fiancata ha due tratti molto caratterizzanti, la linea di cintura spezzata all’altezza della porta posteriore a formare due archi molto ribassati, e la piega inferiore che sale progressivamente; la coda ha un lunotto piccolo ma che sporge in avanti più della zona targa, grazie alla disposizione orizzontale dei fari e ad un portellone sagomato che comprende anche il nome a grandi caratteri -Focus o Vignale: quasi un omaggio a certe tradizioni Ford per automobili e truck americane- ma anche sulle Taunus degli anni ’60.
La ripartizione in quattro versioni, come per la Fiesta –ST, Titanium, Active e Vignale– consente di caratterizzare il copro vettura a seconda delle tipologie, giocando soprattutto sulle parti in plastica diversamente sagomate, ma sempre pensate fin dall’inizio in simbiosi con la carrozzeria. In particolare, se le riuscite ST e Vignale giocano sulla tradizione della vettura rispettivamente sportiva ed elegante, la più alta Active, che oltre a godere di tecnologie per un uso quasi fuoristradistico, apporta ad una berlina compatta i caratteri di un SUV alla moda, integrandoli nella struttura senza eccessi. Le forme della Station Wagon ricalca esattamente quelle della berlina, con una coda piuttosto filante totalmente integrata nel contesto, mentre all’interno si segue la filosofia del design funzionale molto semplificato rispetto alla Focus precedente: in evidenza c’è una plancia sottile e a sviluppo orizzontale con al centro uno schermo sporgente, e con l’utilizzo di materiali e finiture di livello più elevato.
Quanto alle tecnologie, Ford continua anche sulla Focus l’offerta di optional nati su auto di taglia superiore: in questo caso ci sono vari servizi di aiuto alla guida, dal riconoscimento dei segnali al cruise control adattativo, fino ai sistemi di illuminazione attivi; arrivano anche l’head-up display sul parabrezza, il sistema di parcheggio automatico e il sistema di connettività e infotainment Sync 3 con FordPass Connect per connettività in movimento e la ricarica wireless degli smartphone. I motori benzina EcoBoost e diesel EcoBlue, con la nuova trasmissione automatica a 8 rapporti, migliorano soprattutto i consumi, circa il 10% in meno su tutta la gamma. Attendiamo ora una prova d’uso quotidiano.

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